La Mission

Tra gli obiettivi di Amadeus il primo è sicuramente quello di diffondere la cultura e l’educazione musicale soprattutto presso i giovani, ma non solo, sopperendo ad una mancanza d’istruzione che a livello scolastico si fa sempre più consistente e preoccupante. 
Il patrimonio culturale e musicale che caratterizza il nostro paese è per Amadeus prezioso. Esso non dovrebbe essere trattato come qualcosa di decaduto da conservare sotto teche che si spolverano solo nelle grandi occasioni, ma deve essere considerato come qualcosa di vivo e di vitale, che aiuta il percorso di formazione dei ragazzi, ma anche degli adulti, rendendoli sempre più aperti al dialogo, alla scoperta e alla condivisione. 

Amadeus crede che la musica classica non debba essere un lusso, ma una necessità. L’educazione è la rampa o l’ascensore che rende accessibile la fruizione e il godimento di tale repertorio musicale ed è per questo che essa deve iniziare ad un’età molto precoce per potersi sviluppare organicamente, esattamente come accade per la comprensione del linguaggio verbale. 

Amadeus crede che la padronanza di uno strumento musicale non sia una condizione necessaria per poter comprendere o per potersi concentrare su un’opera musicale. L’unica condizione per ascoltare la musica è che non sia un’attività passiva. 

Amadeus si batte contro l’ascolto musicale passivo e scelto, o spesso imposto, da altri e palesemente pilotato da operazioni prettamente commerciali.

Amadeus crede che la scelta delle musiche che ascoltiamo debba essere esclusivamente nostra e che la scelta possa avvenire solo dopo un percorso di conoscenza, di scoperta e a volte di riscoperta. 

Amadeus non crede che ci siano generi belli e generi brutti, ma solo belle musiche e brutte musiche. 

Amadeus condivide il pensiero del musicista e compositore che ha dato il nome all’associazione, Wolfang Amadeus Mozart, il quale sosteneva che… “Viviamo in questo mondo per imparare e per illuminarci l’un l’altro” e ancora: “Pensano che, essendo piccolo e giovane, da me non possa venire niente di grande”.

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